La natura nella stagione invernale mette a riposo la vegetazione, a parte i sempreverdi che sono strutturati appositamente per resistere al freddo e alle pesanti coltri nevose che appesantiscono i rami ma non incidono più di tanto sulle piccole foglie, più che altro aghiformi che per la loro precipua struttura offrono una superficie limitata su cui la neve esercita il suo peso.
Le loro caratteristiche, infine, tendono a trattenere il calore, ne disperdono il minimo indispensabile, quindi non patiscono nemmeno i gelidi inverni. In genere, comunque, la piantine in generale riducono al minimo la loro attività biologica in modo da trovarsi pronte al risveglio primaverile. Tu, in genere, mangi anche durante l’inverno ma se supponiamo che trascorri l’inverno a dormire, come fanno gli orsi e altri animali che vanno in letargo, il metabolismo estremamente limitato continua però a funzionare, quindi a consumare. Cosa consuma? Le scorte accumulate.
Se osservi un orso prima del letargo noterai che è piuttosto grasso, ha accumulato scorte per l’inverno ma quando arriva la primavera sarà magro e affamato, dopo mesi trascorsi senza cacciare e nutrirsi. Perché dovresti immaginare un percorso diverso per le piante? Acqua e nutrimento sono elementi necessari per qualsiasi essere vivente, dunque anche le piante non fanno eccezione, al loro risveglio in primavera avranno bisogno di acqua e nutrimento.
Prima di addormentarsi per l’inverno anche le piante fanno il pieno di nutrimento, traendo dal terreno tutto il possibile e quando si risvegliano trovano un terreno povero, che non riesce a dare loro il nutrimento di cui hanno bisogno.
Nutri le piante
Se le piante sono in piena terra, molto probabilmente nella stessa sarà rimasto il nutrimento sufficiente per il loro risveglio, che poi la natura stessa provvederà a ricostituire ma se hai delle piante in vaso l’unica possibilità che hanno è un apporto di nutrimento d parte tua. Sei tu che devi provvedere a nutrirle e questo lo fai aggiungendo al terreno concimi e fertilizzanti adeguati.
In genere non sono molto costosi, non devi svenarti per nutrire le tue pinte m la maggior parte dei fertilizzanti è di origine chimica. Le tue piante saranno più felici di avere nutrimento naturale piuttosto che chimico, non credi? Probabilmente anche tu preferisci una bella bistecca invece che alcune pillole, a parità di nutrimento apportato.
In molte realtà rurali si usa ancora oggi riscaldarsi con la legna oppure con le stufe a pellet. Ebbene, i residui bruciati del pellet e della legna, le ceneri, sono un ottimo concime per le piante, apportano notevoli scorie azotate che sono preziose per le tue piante. Il pellet altro non è che segatura pressata in piccoli trucioli cilindrici essiccati e producono un residua decisamente inferiore al residuo della legna comune ma in entrambi i casi buttare via la cenere che residua dalla combustione in stufe e caminetti, significa gettare denaro per i fertilizzanti che ti serviranno in primavera.
Ceneri combuste di pellet a legno
Le ceneri combuste di pellet e legna devono essere sparse intorno alle piante e disperse nell’erba circostante. C9n l’innaffiatura penetrerà nel terreno andando a nutrire le radici ed essere assorbita dalla pinta stessa tramite le radici. 15 Kg di pellet combusto produce cenere sufficiente per 1 metro quadro di terreno, le ceneri di legna hanno una resa molte volte superiore, anche di 7/8 volte rispetto al pellet.
E’ bella l’atmosfera creata da una stufa a legna o da un caminetto, scalda il cuore ancora più del corpo ma oltre a questo c’è anche l’utilità pratica per il benessere delle tue piante e l’utilità di risparmio da parte tua utilizzando un buon fertilizzante che non ti costa nulla invece di acquistarne uno sintetico