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Abitare in una Chiesa?

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In passato il fervore religioso era certamente superiore a quanto sia oggi e il risultato è che in passato si sono costruite molte Chiese che al giorno d’oggi sono state abbandonate sia per la mancanza di fedeli che le frequentano ma soprattutto per la crisi delle Vocazioni che genera una scarsità di sacerdoti per mantenere vive e attive tante Chiese.

Il fenomeno del vivere in una Chiesa

Questo fenomeno è particolarmente acuto nei Paesi del nord in cui molte Chiese vengono dismesse, sconsacrate e senza più nessuna cura cadono nell’abbandono e il conseguente degrado, facendo male non solo a chi ha vissuto magari importanti momenti in tali Chiese ma al tessuto sociale stesso, all’urbanistica, alla bellezza delle città che si trovano con dei mezzi ruderi in pieno quartiere. Soprattutto in Nord Europa si sta diffondendo l’abitudine di recuperare le Chiese in senso abitativo, trasformando le navate in Open Space ospitando salotti, soggiorni e quant’altro, la zone precedentemente occupata dall’altare in sala pranzo eccetera.

Molte persone stanno scegliendo di andare a vivere in Chiese ristrutturate ad utilizzo residenziale, una scelta particolare che però non è blasfema, dal momento che tali Chiese sono sconsacrate, quindi degradate a comuni immobili. Fare pranzo seduti su una panca un tempo dedicata alla devozione e alla preghiera, sotto le arcate che un tempo ospitavano il tabernacolo, è un’esperienza particolare, come appare piuttosto blasfemo e irrispettoso, se non fosse che l’immobile è sconsacrato, trascorrere nottate di sesso bollente dove prima troneggiava l’altare e incombeva un austero crocifisso. Una di queste realtà è costituita dalla Chiesa o meglio, ex Chiesa di San Giacomo a Utrecht, in Olanda, una chiesa dismessa dal punto di vista religioso come edificio di culto, costruita nel 1870 e abbandonata per mancanza di fedeli e di Sacerdoti. Dopo diversi anni di abbandono, dal 1991 è stata utilizzata per ospitare eventi culturali ma nel 2007 la Zecc Architects ha presentato un progetto di recupero a fini abitativi e dopo aver atteso due anni, ha avuto il via libera dalla Municipalità della città olandese.

La ristrutturazione della Chiesa di San Giacomo

La Zecc Architects ha quindi potuto procedere alla ristrutturazione installando scale interne per creare spazi suddivisi adibiti a varie attività della famiglia che si trova oggi a vivere perfettamente e volentieri in questa Chiesa. Gli architetti hanno scelto di ridipingere la Chiesa interna in Total White al fine di valorizzare al massimo la luce che penetra dalle austere finestre in vetri cattedrale, proiettando luci colorate sulle pareti di un bianco candido, mentre scale in legno pitturato in tinta miele conducono agli altri ambienti di questa casa particolare, alle camere da letto per i componenti della famiglia e la camera per gli ospiti. Quello che è certo è che la particolarità dell’ambiente che va comunque rispettato per ciò che è che rappresenta, ne fa un’abitazione piuttosto inusuale.

Pensiamo, ad esempio, alle classi energetiche, alla gestione dei soffitti, al riscaldamento che presenta per forza degli aspetti di dispersione enorme, contrari ad ogni criterio di risparmio energetico che si ricerca costantemente nelle abitazioni moderne e poi sembra strano entrare in una chiesa e sentire i profumi tipici della cucina, odore di soffritto, di aglio e cipolla, di fritto e le conversazioni che avvengono in questa particolare casa sono caratterizzate da un certo eco. Certo che per le confidenze familiari, un confessionale residuo rappresenta l’ambiente ideale, volendo…

Ci domandiamo se una simile ristrutturazione di una Chiesa sconsacrata come sarebbe vista nel nostro Paese, se sarebbe accettata o se, al contrario, verrebbe vista come un’occupazione sacrilega nonostante la dismissione religiosa. Credo che, soprattutto nei centri minori, una simile iniziativa in Italia genererebbe prese di posizione piuttosto energiche da parte della popolazione, soprattutto quella meno giovane e più ancorata a tradizioni e mentalità meno aperte.