Le bottigliette Mignon o mignonettes come vengono chiamate in Francia, sono delle piccole bottiglie oggi oggetto di collezione da parte di appassionati di questi oggetti o particolarmente da gestori di Bar, Enoteche, rappresentanti di vini e liquori.
Mignonettes è il termine francese non perché dobbiamo sempre per forza essere esterofili ma perché l’idea di mettere in piccole bottiglie, del tutto identiche alla bottiglia originale e con il medesimo prodotto contenuto, è nata in Francia da parte di produttori di Cognac a fini promozionali del loro prodotto, per offrire un assaggio presentandolo nello stesso modo anche estetico del prodotto che le persone potevano trovare in commercio. Questo tipo di produzione ha avuto inizio dopo la prima Guerra Mondiale, riscuotendo parecchio successo.
Nel corso degli anni quasi tutti i produttori di liquori anche famosi hanno seguito questa iniziativa, invadendo il mercato con bottigliette e liquori in miniatura di ogni genere e marca. Oggi questo tipo di proposta commerciale è molto diminuita ma in molti locali si trovano in vendita diversi tipi di mignonettes.
Quelle oggi in commercio sono bottigliette mignon di alcuni famosi liquori, amari, prodotti alcoolici in generale ma certamente non si trovano mignonettes di vini e per questo motivo queste sono forse le bottigliette mignon più costose in quanto le più rare da trovare in circolazione. Da quando sono uscite le prime mignonettes in poi, molte persone ne hanno accaparrate di tutti i tipi, senza consumarne il contenuto, per realizzare una collezione che si è sempre arricchita di nuovi esemplari, di bottigliette mignon di ogni genere, che oggi costituiscono collezioni di un certo pregio e valore.
Le collezioni di mignonettes
Le bottigliette mignon rappresentano anche un percorso storico, molti Brand che oggi non esistono più da tempo, continuano a perpetuare il loro nome e il significato legato a periodi storici proprio attraverso le Mignonettes in mano ai vari collezionisti. Altre marche sono arrivate nel corso dei tanti decenni ancora fino ai nostri giorni, tra queste, ad esempio, Martini, Campari, Coca Cola, Pernod, Grand Marnier, Vecchia Romagna e molte altre. Non esiste una stima nemmeno approssimativa del numero di mignonettes prodotte per ciascun marchio, sono state tantissime, e le stesse Case produttrici sono attualmente sprovviste di bottigliette mignon da loro stessi prodotte e non è raro che le medesime si rivolgano ai collezionisti per acquistarne al fine di realizzare musei delle loro produzioni.
Frequentemente le Mignonettes venivano vendute in occasioni di eventi sportivi per consentire agli spettatori di scaldarsi un po’, esposti al vento e al freddo per godere dello spettacolo sportivo ma erano anche vendute nei cinema,così come oggi puoi acquistare i popcorn da sgranocchiare durante le proiezioni del film. Il loro successo commerciale era dovuto al fatto di essere pratiche, discrete e pronte al consumo, mentre l’alternativa erano le fiaschette, poco eleganti da portare appresso e comunque scomode. Un primo modo per discriminare il valore di una mignonettes, separando quelle più storiche da quelle più recenti è il loro materiale: quelle in vetro sono più facilmente antiche mentre quelle più recenti sono in plastica. Se ti trovi per le mani una mignonettes in plastica, difficilmente avrà un particolare valore, mentre le bottigliette mignon più costose sono certamente in vetro.
Non è facile determinare il valore di una mignonettes, sebbene d’epoca, il loro valore è parecchio dinamico: molte bottigliette mignon che negli anni ‘70 avevano un valore anche parecchio elevato oggi valgono pochi euro. Puoi tuttavia iniziare oggi una tua collezione impegnando somme modeste tutto sommato, acquistando le mignonettes che oggi trovi in commercio sperando che un domani assumano un loro valore e comunque avrai la soddisfazione di una tua significativa collezione al di là del valore specifico.