Se hai deciso di comprare un immobile da ristrutturare, o se l’abitazione dove già risiedi inizia ad aver bisogno di interventi importanti, saprai sicuramente che non si tratta di un lavoretto semplice e veloce.
Tante volte la decisione di intraprendere un lavoro di ristrutturazione può generare stress ed ansia, anche perché non essendo competenti in materia, non si conoscono bene normative e iter da seguire.
Ovviamente la prima cosa da fare è affidarsi ad un progettista che pianificherà i lavori, la seconda è non avere fretta e non farsi prendere dal panico. Proprio per questo motivo in questo articolo troverai qualche consiglio su come affrontare una ristrutturazione.
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Cosa si intende per ristrutturazione
Partiamo chiarendo cosa si intende con “ristrutturazione edilizia”: “questo termine sta ad indicare l’insieme di interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente”. Questa è la definizione che si trova sul Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, che stabilisce anche in cosa consistono questi interventi.
Sia che la ristrutturazione sia totale o riguardi solo parte dell’edificio, le fasi saranno pressappoco le stesse e si susseguiranno allo stesso modo, in base cioè ad un ordine logico (siamo d’accordo che non è possibile imbiancare prima di aver intonacato, vero?).
A grandi linee le fasi di un qualsiasi cantiere di ristrutturazione sono queste e vengono eseguite in quest’ordine:
- demolizione e smaltimento delle macerie
- opere murarie
- realizzazione di reti impiantistiche
- installazione di infissi
- finitura e completamento.
Demolizione e smaltimento
Se nel progetto di ristrutturazione sono previste delle demolizioni, è altamente consigliato far trovare agli operai l’abitazione (o la stanza) già libera da arredi o intralci, pena il rallentamento dei lavori e l’aumento di costi per lavoro suppletivo degli operai, oltre al rischio che i mobili e gli oggetti vengano sporcati o danneggiati.
La demolizione crea inevitabilmente tanta polvere ma soprattutto macerie che vanno tolte dall’ambiente di lavoro e smaltite correttamente – possibilmente differenziando i vari tipi di materiali – nelle discariche autorizzate che rilasceranno appositi certificati di smaltimento.
Opere murarie
Nel caso sia prevista la sostituzione o la costruzione di nuove murature, queste si attuano nella seconda fase e vengono lasciate al grezzo per permettere i lavori della fase successiva.
Reti impiantistiche
Una volta creato il grezzo è il momento di occuparsi della rete impiantistica, ovvero tubazioni che conterranno gli impianti elettrici, idrici, di riscaldamento e del gas e di tutti gli altri elementi che andranno incassati a muro o a pavimento. Terminata questa fase sarà infatti possibile chiudere gli scassi e nascondere il tutto sotto intonaco e massetto.
Infissi
Completate le opere che comprendono i lavori di muratura è il momento di procedere con l’installazione di porte e finestre.
Finiture
Anche se si è giunti all’ultima fase occorre avere ancora un bel po’ di pazienza, infatti la fase di completamento è quella che richiede più tempo perché comprende tanti lavori di precisione che richiedono talvolta anche tempi molto lunghi.
Quali sono gli interventi migliorativi che si possono mettere in atto
Se non hai bisogno di ristrutturare tutta la casa o non sono necessari interventi strutturali molto invasivi, ecco alcuni consigli che possono aiutarti a migliorare la tua abitazione.
- Aggiungere un soppalco
Se pensi spesso che ti servirebbe un’altra stanza per riporre degli oggetti o per ritagliare uno spazio dedicato a un’attività, una soluzione utile per aumentare i mq della tua casa potrebbe essere la costruzione di un soppalco. Ovviamente ci devono essere le altezze minime stabilite per legge e devono essere rispettati anche altri parametri stabiliti dalle disposizioni regionali e comunali.
- Sostituire o rendere più isolanti gli infissi
Per migliorare il comfort abitativo spesso bastano anche interventi non troppo dispendiosi o invasivi, è il caso degli infissi. Se hai degli infissi vecchi o se sono rovinati, non è detto che siano necessariamente da sostituire, infatti esiste un modo per effettuare interventi su quelli esistenti per migliorarne le proprietà isolanti. Un’idea è quella di ricoprire i davanzali delle finestre, senza doverli rimuovere, con i materiali innovativi brevettati dall’azienda Coprimuro, come Vetroresina e Marmoresina, che garantiscono resistenza, durevolezza e protezione dalle infiltrazioni d’acqua.
- Cappotto termico
Sempre rimanendo in tema di efficienza energetica, uno degli interventi maggiormente richiesti è il cappotto termico, ovvero una serie di strati isolanti applicati ai muri dell’edificio, garantendo così l’isolamento sia termico che acustico.
Il cappotto può essere di due tipi: interno o esterno, vediamo le differenze.
- Cappotto esterno
È la tipologia più utilizzata per piccole abitazioni o condomini, fornisce un ottimo isolamento termico, protegge le pareti esterne da infiltrazioni e crepe, riduce i ponti termici ma può arrivare ad essere abbastanza costoso.
- Cappotto interno
All’interno occorre usare pannelli più sottili, ma si rivela utile quando è difficile raggiungere le pareti esterne, inoltre richiede meno tempo di posa e una spesa più ridotta.