Anche gli edifici, e per conseguenza le unità immobiliari al loro interno, possono essere classificate per classe energetica.
Dalle caratteristiche originarie, agli interventi che hanno permesso di indicarne le caratteristiche attuali, si ottiene una somma di informazioni che permettono di propendere per attribuire una classe di merito rispetto ad un’altra.
Di seguito quindi vengono per questo indicate le sette classi, illustrate in una simbolica mappatura tracciata sull’immagine allegata.
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Classe F & G
negli edifici di classe F e G di regola la caldaia è ormai in disuso, generalmente a gasolio e si identifica una carenza di valvole termostatiche, nonché di pompe di circolazione, isolamenti ed infissi pensati per il risparmio energetico.
Classe E
è sicuramente la classe più diffusa, in particolare fra gli edifici costruiti più di 10 anni fa ma non più di 30.
Qui la caldaia, anche normalmente antiquata, è stata sostituita, qualche tempo fa, con una a metano.
Le qualità costruttive sono basse, ma si cominciano a palpare i primi cambiamenti in meglio, nello specifico per ciò che riguarda la coibentazione del tetto, effettuata però con materiali e tecniche non tanto efficienti.
Classe D
la situazione è simile a quella della classe E, ma con una maggiore tenuta in quanto viene migliorata la coibentazione del tetto, ed esiste un maggiore spessore dei muri esterni.
Classe C
negli edifici inseriti in questa classe, si esaltano i primi effetti di interventi più all’avanguardia: trattasi di valvole termostatiche a bassa inerzia su tutti i caloriferi con contabilizzazione indiretta del calore, sostituzione della pompa di circolazione per l’abbassamento delle portate e dei consumi elettrici, isolamento del sottotetto con almeno 10 cm di un discreto isolante termico, nuova caldaia a condensazione progettata apposta per essere più efficiente.
Classe B
gli interventi si aggiungono a quelli già normalmente realizzati per gli edifici di classe C ma, in riferimento al ritorno economico, i tempi si prloungano da una media di tre a una di dieci anni (che però diventano 5-6 grazie alla detrazione del 55% delle spese e anche agli interventi delle Regioni).
Si tratta, per raggiungere la classe B, di agire sulla parte esterna dell’immobile
con la sostituzione di tutti i serramenti.
Classe A
la classe A è paragonabile all’eccellenza: oltre a tutti gli interventi base previsti per un immobile inserito nella classe C e alla sostituzione dei serramenti che permette di entrare nella classe B, bisogna affrontare un portentoso investimento (che grazie al risparmio energetico realizzato ha il suo tornaconto economico in circa dieci anni) che consiste nella creazione di un ” cappotto” esterno all’edificio spesso almeno 10 centimetri circa.