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Coronavirus: come cambierà i bagni delle nostre abitazioni e quelli pubblici?

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bagno arredo

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo da inizio 2020 ha stravolto la nostra vita. Ci ha insegnato a capire l’importanza di saper utilizzare bene la tecnologia, ci ha aiutato a comprendere il valore della salute e dell’organizzazione quotidiana.

L’avvento del SARS-CoV-2 nelle nostre vite ha portato tanti cambiamenti e tanti ancora ne porterà. Alcuni di questi riguarderanno i bagni, sia delle nostre case, sia pubblici. Come muteranno. Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo.

Il nuovo volto del bagno di casa

Quando pensiamo al bagno di casa in generale, tendiamo a farci venire in mente una stanza intima, dove possiamo vivere in tutta tranquillità quel rituale meraviglioso che è la cura del nostro corpo. Secondo gli esperti di interior design, l’influenza del Covid darà a questo spazio della casa un’impronta sempre più votata alla prevenzione.

Alleata preziosa sarà ovviamente la tecnologia. In che modo potrà aiutarci? Con l’introduzione sempre più massiva di rubinetti dotati di sensori – meno si tocca quello che si ha attorno meglio è – ma anche con le soluzioni autopulenti che, oggi come oggi, trovano posto soprattutto nei bagni pubblici dei quali parleremo nel prossimo paragrafo.

Un trend che vedremo sempre di più è quello delle linee minimal. Già popolarissimo, questo approccio all’arredamento del bagno permette oggettivamente di gestire molto meglio le operazioni di pulizia.

Inoltre, si farà molta più attenzione alle peculiarità delle superfici, che dovranno essere il più possibile uniformi e realizzate in materiali non porosi (anche in questo caso, parliamo di un fattore funzionale alla semplicità di pulizia). Non c’è che dire: sono numerosi gli aspetti da considerare quando ci si chiede come il Coronavirus cambierà e sta cambiando gli spazi di casa e il bagno in particolare!

Tra gli altri punti da ricordare, troviamo una nuova concezione di un elemento d’arredo fondamentale per la sopra citata stanza: il lavandino. Sono diversi gli esperti di architettura e interior design che lo vedono anche fuori dalle mura della stanza da bagno e, per esempio, all’ingresso, in modo da permettere agli ospiti che varcano la soglia di occuparsi di un aspetto fondamentale dell’igiene e della prevenzione del contagio da SARS-CoV-2.

Come cambieranno i bagni pubblici?

Naturale è farsi le medesime domande su come cambieranno i bagni pubblici. I progettisti saranno chiamati ad affrontare diverse sfide. La prima prevede il fatto di puntare sul massimo dell’efficienza per quanto riguarda i sistemi autopulenti.

Un ulteriore punto da considerare riguarda lo studio di percorsi tali da evitare gli assembramenti sia all’ingresso, sia all’uscita. A tal proposito, dovranno essere ripensati architettonicamente numerosi esercizi che, oggi come oggi, hanno un solo bagno che, per essere raggiunto, richiede il fatto di attraversare spazi anche estesi entrando in contatto con un gran numero di persone.

Ovviamente anche il dosatore sapone bagni pubblici cambierà pelle e, esattamente come lo sciacquone del wc, sarà dotato di sensori di massima efficienza. Attenzione: quello che abbiamo appena ricordato non vieta assolutamente di curare l’estetica dell’ambiente.

Se prima dell’avvento della pandemia nella nostra quotidianità un bagno ben curato rappresentava un punto a favore per l’immagine di un ristorante, oggi come oggi e nel futuro, in un contesto internazionale che ci vedrà sempre più spaventati e bisognosi di protezione, passare anche pochi minuti in un bagno pubblico in cui nulla è lasciato al caso, dalla scelta degli elementi d’arredo fino all’eventuale olio essenziale diffuso nell’aria, non può che fare bene al corpo e alla mente.