Tutto è design. Arrivati a varcare la soglia del 2020 non ci sentiamo in errore nel pronunciare una frase del genere. Perché l’arredamento è diventato arte, ma soprattutto è diventato inclusivo, inglobante, omnicomprensivo: qualsiasi cosa, nemmeno eccessivamente rivisitata, può diventare parte integrante dell’arredo di una stanza. È questo l’orizzonte che si staglia anche, tra gli altri, in fronte alla caldaia? Un’ipotesi da non escludere di certo.
Tutti quanti conosciamo la centrale importanza che le caldaie ricoprono nella nostra vita, in questa società. Ma storicamente non si è mai trattato di un oggetto esteticamente piacevole alla vista, o ritenuto compatibile con il resto dell’arredamento della casa. Non soltanto di ambienti particolarmente in vista come per esempio il soggiorno o l’ingresso, ma più in generale dell’intera abitazione. Adesso le cose potrebbero cambiare in maniera sensibile.
L’importanza storica e le alternative
Tanto è vero che per quanto riguarda la maggior parte delle case, di qualsiasi tipologia esse siano, il fondamentale strumento non compare all’interno dello spazio abitativo. Non importa se parliamo di appartamenti condominiali o di estese ville private, la sostanza non cambia: la caldaia è quasi sempre relegata ad un ambiente esterno. Nel caso in cui l’abitazione possa permettersi un locale separato, tipicamente la cantina, allora ecco che la caldaia viene lì relegata; se invece la casa è di più modeste dimensioni, non è raro trovare il fulcro del sistema di riscaldamento confinato sul balcone.
La costante è una soltanto: non dentro le mura domestiche. Per quale motivo? Due i principali. Da una parte l’estetica, dall’altra la comodità in caso dei controlli previsti. Sicuramente il primo punto è quello più determinante: la caldaia classica, per come la conosciamo, mal si abbina a qualsiasi tipologia di arredamento, per ogni stanza.
Le dimensioni non proprio contenute, inoltre, ne rendono difficoltosa la presenza all’interno dell’abitazione poiché andrebbe a togliere davvero molto spazio che può essere utilizzato sia da altri elementi di arredo sia, più banalmente, dagli inquilini per muoversi.
Le dimensioni diventano un vincolo anche per il suo posizionamento all’interno del locale bagno, dentro o al fianco della doccia, soluzione che è invece assolutamente diffusa – per esempio – per una delle alternative alla caldaia: il boiler.
In secondo luogo, la comodità: è risaputo che la revisione della caldaia è un’operazione obbligatoria e fondamentale, non soltanto consigliata. Questa avviene con una frequenza che può avere cadenze differenti, non necessariamente annuali, ma comunque deve avere luogo. E per questo, in quelle specifiche occasioni, gli utenti sembrano preferire accogliere gli specialisti del settore accompagnandoli in locali separati e non direttamente all’interno dell’abitazione.
La caldaia è il nuovo arredamento?
Sembra però che il vento stia cambiando in questo senso, poichè la caldaia potrebbe subire un importante e netto riposizionamento nell’organizzazione delle nostre case. Si sono elencate le motivazioni per le quali conviene ed è tradizione posizionare questi strumenti in ambienti separati o esterni, ma fermandoci a riflettere un po’ di più sulla questione risultano evidenti i vantaggi che chiunque potrebbe ricavare dall’avere la caldaia esattamente dentro casa. Se non altro, in termini di comodità: una soluzione che costituirebbe una svolta assoluta. E che non sembra più così utopistica.
In questi ultimi anni, con frequenza sempre maggiore, sono infatti molte le case produttrici che stanno lavorando a questo progetto e che in alcuni casi lo hanno anche già lanciato sul mercato: caldaie rivisitate, non strutturalmente ma esteticamente, di modo da risultare piacevoli alla vista (o comunque non disturbanti) e potersi integrare totalmente con l’arredamento dei nostri interni. La maggior parte di queste soluzioni innovative prevede l’installazione dello strumento a pavimento o, molto più frequentemente, a muro.